La falce e la luna di Ciro Colonna


Si respira un’aria alla “Tre operai” di Carlo Bernari, in quest’esordio letterario del 60enne scrittore napoletano Ciro Colonna, che in La falce e la luna (pagg. 144, euro 14; Kairòs edizioni)” rievoca la storia della famiglia Carafa che passando per la prima guerra mondiale e per un fallito tentativo di emigrazione negli Stati Uniti, sono ora costretti ad inurbarsi dopo la seconda guerra mondiale e l’esproprio delle terre, per cercare vita e lavoro.
La nonna Santina rimane in campagna ma è la giovane coppia formata da Luisa e Giosuè, insieme al piccolo Luca che trova alloggio in una Materdei ancora ferita dalla guerra.
Giosuè fa commerci al dettaglio al mercato, mentre Luca per un contrasto a scuola decide di seguirlo nel lavoro. Presto il giovane seguendo un amico che taglia pellame e che legge molto – galeotto il libro Cristo si è fermato ad Eboli di Carlo Levi – incomincia a frequentare la sezione del PCI di Via Salute. Luca non è un fideista convinto ma è rispettoso delle storie di dignità e di lotta dei suoi nuovi amici. Nel Partito cerca una nuova comunità umana. Trovato lavoro come ferroviere a Cuneo scopre le montagne, l’amore per Viola ed un comitato di comunisti troppo viziati e settari. Sceglie di iscriversi al PCI lasciando l’una e gli altri al ricordo. Dopo un viaggio a Praga, a Cracovia e ad Auschwitz capisce che gli antistalinisti del Partito hanno ragione, e comprende che bisogna impegnarsi per i lavoratori. Viola sceglie la lotta armata, mentre Luca ritorna a Napoli per rendersi utile alla Città, e per meglio conoscerla, e per stare vicino ai suoi cari. Continua ad impegnarsi con la sezione e proprio nel momento in cui è eletto consigliere municipale accade il terremoto dell’80. Fatiche, disagi, disperazioni pubbliche ed una storia finita male con la sua compagna Anita, che perde un figlio convincono, con il cambio di nome al PCI, che oramai ha messo la cravatta e si è avvicinato a posizioni moderate, che è meglio per Luca andare via in un luogo lontano. Non dopo avere scritto la sua storia trovando senso e superando le anguste strettoie della memoria. In una comunità di palestinesi ed israeliani uniti nel lavoro dei campi sul fiume Giordano inondato di cedri, Luca ritrova la nonna Santina e la terra: sceglie la luna che illumina a giorno la campagna.
La falce è andata in soffitta.

Vincenzo Aiello

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