Ariase Barretta è uno scrittore napoletano, un po’ appartato, che vive a Bologna e con Darkene (pagg. 176, euro 10), al suo secondo titolo, viene edito ora dalla premiata ditta patavina Meridiano zero di Marco Vicentini, che ha lanciato molti autori napoletani diventati mainstream come l’ischitano Andrej Longo.
In una Napoli angusta che toglie l’aria dove vivono nativi “che sviluppano una tale abitudine alla bellezza che non riescono più a riconoscerla neanche quando ce l’hanno sotto il naso”, un professore di chimica, un 36enne precario, divide la sua giornata scontrandosi con presidi e posse di insegnanti di lettere che sono “cetacei spiaggiati”. Ne risente la sua vita privata che non avendo sbocchi sessuali lo conduce in ombrosi incontri porno con signore di mezza età e di antica bellezza. Divide anche una camera con una ragazzo della “Napoli bene” laureando in odontoiatria che è la quintessenza della formalità in ogni aspetto della sua vita: anche il più trasgressivo. Cerca il silenzio il prof, ma riesce solo ad innamorarsi della 15enne Rossella.
Il libro, organizzato per i mesi della supplenza del nostro, si dipana alla ricerca di un senso in questo bailamme quotidiano che confonde, senza nessun contrasto, ambienti che dovrebbero essere ben diversi: come la Scuola e You Porn. Ma che in questo temperie odierna sembrano essere la stessa cosa: i professori nei Consigli di classe si comportano come gli alunni.
Barretta, per dirla con Erri De Luca, ci dà notizie di queste realtà conosciute solo dagli interni, con una lingua senza connotati riferibili, ma che segue il ritmo frenetico di una vita che unisce lo stress ai nonsense.
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