Giorno 26 aprile presso l’Aula Magna dell’Università di Catania, il nostro autore Giuseppe Di Bella ha ritirato il primo premio del concorso nazionale Gesualdo Bufalino per il suo libro di poesia “Le gradazioni del bianco“. Il premio creato e curato dalla attivissima Fondazione Carlevani-Brancati di Catania esiste da diversi anni e si affianca ad altre importantissime manifestazioni e premi letterari nazionali quali il premio Brancati che si svolge ogni anno a Zafferana Etnea.
La celebrazione si è svolta in presenza di un foltissimo pubblico accademico ed extra-accademico, e della giuria di docenti della Fondazione Brancati e del Magnifico Rettore dell’Università di Catania.
A seguito di altre premiazioni relative al premio Ugo Gioviale (sezione staccata sempre per la poesia) e del premio Bufalino per la sezione narrativa, l’autore Giuseppe Di Bella è stato invitato alla cattedra per ascoltare la motivazione che ha giustificato il suo primo posto. Ed è la seguente: “Per aver sostenuto, attraverso la poesia, il caos dato dall’affastellarsi delle immagini quotidiane salvandole dal non senso attraverso il pathos emotivo con cui vengono comunicate.
Per l’autore la virtù della poesia è quella di strapparci dalla cronologia che non viene mai eliminata ma rilevata alla stessa storia per darle veste nuova, nuovo bagliore, nuova prospettiva metatemporale in cui incidere le cifre più profonde del destino umano.
Sullo sfondo di desolati abbandoni, di vili defezioni, di fughe si staglia la rarefatta vivissima purezza di un’anima rimasta sola a pregare.”
Di Bella ha successivamente parlato ponendo alcune questioni sul problema della contemporaneità e della situazione della poesia siciliana rispetto al resto d’Italia e al significato che c’è nel legame fra ricerca sul reale e percezione dello spazio poetico nel mondo della comunicazione letteraria midcult.
Il premio, oltre alla targa, è consistito nella consegna di 1000 fascette da apporre sulle copie dei libri, e in due opere grafiche, acqueforti di diverso genere, realizzate dall’autrice Bianca Brancati, Presidente della Fondazione e cugina dell’Autore Vitaliano Brancati.
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