Tracciati.
Gli itinerari del Wwf sorrentino: da Massa Lubrense a Punta Campanella fino a Monte Vico Alvano tra casali e agrumeti.
Camminare “lento pede”, con passo lento, è il modo migliore di conoscere, vivere, apprezzare la penisola sorrentina ed amalfitana. Ripercorrere sentieri antichi, tra uliveti ed agrumeti, con lo sguardo che spazia in lontananza verso Capri o in direzione degli isolotti de Li Galli rappresenta un’esperienza che regala emozioni, benessere, perfino felicità.
“Lento Pede” si intitolava, appunto, la guida alle escursioni redatta qualche anno fa dal Wwf della penisola sorrentina ed affidata al coordinamento di Andrea Fienga.
– Una pubblicazione -, sottolinea il Panda, – dedicata a tutti coloro i quali ci hanno insegnato ad amare la nostra terra ed alle generazioni future, che hanno il diritto di riceverla integra -.
Sette chilometri.
Itinerari lungo la costa, montani, tra casali ed agrumeti. Tra i primi, ecco la passeggiata che dalla piazzetta di Termini (Comune di Massa Lubrense) conduce in 5 ore circa, attraversando un percorso di sette chilometri, fino a Punta Campailella, spartiacque tra i golfi di Napoli e diSalerno in epoca antica sede di un santuario dedicato dai greci alla deaAtena.
Tanti anche i percorsi montani che propone il Wwf. Quello, per esempio, di circa sei chilometri che consente di raggiungere Monte Vico Alvano partendo da Santa Maria del Castello (la sola delle frazioni di Vico Equense che affaccia sul golfo di Salerno) e passando per il Monte Comune. Grado di difficoltà medio-facile, durata 4 – 5 ore, l’escursione offre panorami mozzafiato e, con un po’ dì fortuna, la possibilità di ammirare rapaci, volpi, ricci, corvi imperiali. Sulla cima del Monte Vico Alvano ecco la gigantesca croce metallica che fu eretta nel 1901, distrutta da un fulmine la notte di San Silvestro del 1999 e ricollocata al suo posto alcuni anni fa.
Storico-rurale.
Tra gli itinerari storico rurali inseriti nella guida “Lento Pede”, la via Minerva è uno dei più interessanti. Ci si muove dal centro di Sorrento, in Piazza Tasso,ed in tre ore, percorrendo circa5 chilometri, si raggiunge il centro di Sant’Agata. Un tracciato antico, ricco di storia: già 25 secoli fa partiva da Stabia e dalla Campania interna, attraversava la penisola sorrentina e si biforcava per raggiungere Punta Campanella e la Marina di Crapolla.
Una strada percorsa dai mercanti è dai devoti che si mettevano in cammino verso due celebri santuari dell’antichità. Di quel tracciato resia ormai poco, sufficiente però, per chi lo percorra con occhio attento e curiosità, a leggere importanti testimonianze architettoniche, storiche,ambientali. Gli agrumeti, per, esempio, raccontano il secolare adattamento dell’uomo al territorio. È dunque un paesaggio che può oftrire molto, quello della costiera, nonostante decenni di aggressioni da parte del cemento, del turismo irrispettoso, di amministrazioni locali troppo spesso incapaci di interpretare, al meglio il ruolo al quale sono chiamate. Proprio per preservarlo, il Wwf invita gli escursionisti, oltre a rispettare ovvie norme di comportamento (per esempio non abbandonare rifiuti, non accendere fuochi) a segnalare alle forze dell’ordine ed alla segreteria di sos ambiente (0818072533) ogni sorta di alterazione ambientale: manomissioni di sentieri, tagli freschi, di grossi alberi, reti da bracconaggio o trappole, fauna ferita, abusi edilizi, focolai di incendi.
Fabrizio Geremicca.
© Tutti i diritti riservati. – Il Corriere del Mezzogiorno, 07 maggio 2012
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