Qualche settimana fa mi capita di intercettare la notizia dell’uscita di un nuovo libro di Alessandro Baricco, decido di appuntarmi il titolo perché ha qualcosa che mi attira.
Prendo la mia agenda e scrivo ‘Smith & Wesson‘ con la vera intenzione di mettere alla prova per l’ennesima volta questo scrittore che ho amato tanto nella mia adolescenza.
L’appunto rimane chiuso e un po’ dimenticato tra le pagine che mi porto sempre in borsa, ogni tanto lo sbircio, rimuginando tra me il proposito di acquistare il libro.
Un pomeriggio, dopo l’uscita di scuola, vado insieme ai bimbi a fare la spesa e, entrando nel negozio, il mio sguardo viene attratto da una copertina in particolare. E’ bella e chiara: riproduce una texture, alghe o forse acqua, c’è un cappello che sembra volare o affondare e la scritta in grande Alessandro Baricco in nero e sotto in rosso SMITH & WESSON.
Lo metto nel cestino della spesa, è fatta!
La sera stessa lo riprendo in mano, mi gusto bene la copertina, leggo la frase sul retro: “RACHEL Son qui perché se mi arrendo questa volta mi arrenderò tutta la vita”. Mi piace il senso anche se mi sembra un po’ piaciona e sì, senza dubbio lo è.
Mi leggo il testo del bandello che spiega a grandi linee la storia lasciando un interrogativo che si scioglierà solo verso la fine.
Non mi aspetta altro che affrontare il racconto e questa volta non si entra in un libro. Baricco mi fa accomodare in teatro, un teatro ancora vuoto, dove gli attori, insieme al regista, stanno provando la loro parte. Divento una spettatrice nascosta nell’ombra.
Entrano subito in scena i due protagonisti che si incontrano in una capanna ‘incasinata, ma dignitosa’ sulle rive delle cascate del Niagara.
Fin da subito si capisce che sono due uomini con alle spalle un passato da cui fuggire e un futuro tutto da inventare anche se ancora non hanno capito bene come, ma già nei loro nomi si può prevederne il destino, un destino che forse sarà, come si dice, un po’ beffardo…
i due infatti hanno nomi e cognomi famosi non per loro gesta ma per le gesta di qualcun altro.
Si chiamano Tom Smith e Jerry Wesson e in questi due nomi Baricco ha racchiuso magistralmente tutta la storia.
Ma rientriamo in sala e andiamo a conoscere il terzo personaggio, la Rachel della dichiarazione in quarta di copertina.
Rachel Green ha solo 23 anni e vuole diventare una giornalista. Naturalmente viene osteggiata perché se è difficile diventarlo oggi figuriamoci nel 1902.
Per fortuna Rachel è testarda e piena di passione, desiderosa di arrivare dove vuole nonostante tutto. E’ una persona piena di fantasia e il rischio non le fa paura, è una giovane donna magnifica che ha solo bisogno di due veri amici che la seguano in un’impresa davvero memorabile.
Il quarto protagonista della storia sono le cascate del Niagara con la loro forza e il loro fascino. Da questa località turistica, visitata da coppie in viaggio di nozze, turisti e persone disperate, arrivano spesso notizie di cronaca nera, di persone che per sbaglio o consapevolmente trovano la loro fine tra le acque impetuose del fiume.
Rachel vuole entrarci per trovare una nuova vita, la vita che ha sempre desiderato, coinvolgendo i due uomini che, tra dubbi, incertezze, coraggio e ironia, decideranno di accompagnarla e le resteranno a fianco per sempre.
La storia non ve la racconto, ve la racconterà chi l’ha vissuta sulla propria pelle, e, ne sono sicura, li starete ad ascoltare fino alla fine, perché chi di noi non si è mai trovato a scommettere su un’impresa giudicata da tutti ‘pazza’ e non ha (almeno) provato a portarla avanti fino in fondo?
Io ne ho affrontate tante di queste sfide, una delle quali è proprio la casa editrice, e voi?
In ogni caso l’importante è divertirsi e io mi sono proprio divertita, mi ci volevano questi due giorni a teatro!
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