Non avevo mai letto Flavio Soriga il 41enne scrittore sardo ed approfittando della collana “Italia noir” de La Repubblica ho potuto iniziare con “Metropolis” un giallo ambientato nella piatta e ventosa Cagliari.
Al centro della storia un carabiniere, il capitano Martino Crissanti, che si trova a risolvere il delitto di Giulia Hernandez di S. Raimondo discendente di un’antica schiatta di nobili e figlia di un noto imprenditore edile. Al di là della storia giallesca comunque buona per suspence e costrutto delle indagini ciò che colpisce di Soriga è la capacità di disegnare personaggi credibili e di formarne realisticamente origine e sviluppo della personalità. Ha anche capacità di dire la propria su quello che oggi ci gira intorno: dal mondo dei social che ha partorito “il diritto all’esternazione” di haters e webeti; ad una descrizione-repertorio dei caratteri dei nuovi cittadini odierni.
Altra capacità di Soriga è quella di riuscire a restituirci una geografia sentimentale e verosimile dell’isola Sardegna con qualche cenno storico anche di sviluppo di territori e città. Eppoi quella Cagliari che non abbiamo mai visto, ma che ci è venuta voglia di scoprire nella sua particolarità urbanistica e di cuore che ha portato anche Giulia Hernandez a morire nella cabina di uno stabilimento balneare. Soriga vince anche con la lingua: classica, odierna, viva. Un autore da seguire.
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