La rivoluzione sentimentale di Viola Ardone

Viola-Ardone

Ritorna la scrittrice napoletana Viola Ardone, dopo il suo esordio da ricordare, quel “La ricetta del cuore in subbuglio” , che ammiccava magistralmente alla ‘geometria dei sentimenti” ed alla “insostituibilità dei ricordi” Sempre per i tipi della Salani l’Ardone ora dà alle stampe il suo nuovo “La rivoluzione sentimentale (pagg. 265, euro 14.90)” che ci parla di Zelda una prof di materie letterarie in un liceo di provincia che seleziona la sua vita tra gli incontri del giovedì con Marcello – docente universitario suo alter ego maschile – ed una madre chiusa in una clinica, autostrada autistica dell’assenza di vita.

Ricercatrice precaria di Filologia decide ad un certo punto di accettare il posto fisso nel liceo di Scogliano – dove noi leggiamo in filigrana Giugliano – , e lì trova un affetto in Nadia, la prof di lingue che ha come famiglia una cassa con un corredo. Mangia tutti nel suo torchio, Zelda, ed un giorno – “la prima volta che succede qualcosa non si sa mai bene se succede veramente o ce lo stiamo inventando” – , in scena entra Giacomo, il nuovo “medico curante” della madre che in realtà può curarla poco e che non si đà troppo cura delle sue parole preferendo le immagini elettroniche del cervello umano.

Viola Ardone sembra avere memorizzato la lezione americana della leggerezza della lingua ed il paratesto della Salani che richiama ad una sezione di letteratura sentimentalistica e di consumo non fa onore ad un testo ben costruito, perché sotteso ad una sistemazione psicologica da conto filosofico. Riuscirà Zelda a finire il suo romanzo sulla Rivoluzione partenopea?, a capire se Giacomo è simile a lei?, ad entrare, come Nadia, nei pensieri del territorio che ospita la sua Scuola? Oppure… ? Lo lasciamo alla lettura: di questo romanzo vogliamo dire che non lascia nessuno con il  “cuore di cartapesta”.

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