Il Resto del Carlino | Dalì sotto il segno dell’innovazione «Sarà un’esperienza interattiva» | di Benedetta Cucci

L’assessore Lepore: la magia si diffonderà dal centro alla periferia

IDEATA dalla società con-fine Art insieme ai creativi di Loop, eccellenza italiana nella progettazione di tecnologie interattive applicate all’arte e al design e sostenuta da QN, il 25 novembre prossimo sarà inaugurata a Palazzo Belloni ‘Dalì Experience’, mostra, anzi, esperienza interattiva e immersiva patrocinata dal Comune di Bologna e col sostegno di Bologna Welcome, che secondo l’assessore Matteo Lepore è «il prototipo di progetto che ci interessa come città che piace ai nostri turisti e cittadini».

Assessore, ‘Dalì Experience’ è non solo  esperienza innovativa, ma anche una nuova esperienza per la città?
«Proprio così, esperienza e non mostra, che avviene in maniera diffusa. Si potenziano al massimo la realtà aumentata e l’interattività grazie alle nuove tecnologie, settore che ha grande presa sui nostri turisti».

Chi sono i nostri turisti?
«Sono quelli che prendono una città, quindi la nostra, a scatola chiusa, perché in effetti non è nell’immaginario internazionale. Che prenotano perché hanno sentito parlare, ma non ne sanno molto, è una città evento, un’emozione che si tramanda e che è sostenibile nel tempo… e far esplodere le emozioni è proprio il tema di Dalì. ‘Dalì Experience’, poi, partirà da Palazzo Belloni, ma diffonderà la sua magia anche in periferie, negli altri quartieri, l’arte si diffonde oltre il centro finalmente. Sì, un po’ come succede con Art City e Arte Fiera. ‘Dalì Experience’ è prototipo creato da un’azienda nuova che può esportare questa esperienza fuori dalla nostra città e mi ricorda un obbiettivo che abbiamo come Comune, di promuovere progetti che aiutino la fruizione di beni e contenuti culturali. Al trigesimo della morte di Umberto Eco, il sindaco Merola disse che avremo realizzato un centro di sperimentazione delle tecnologie in centro, un laboratorio che lanceremo nel 2017, perché i nostri beni devono diventare un’officina a cielo aperto».

Bologna può essere all’avanguardia e riconoscibile internazionalmente?
«Ormai promuovere mostre con istallazioni 3D e realtà aumentata come succede al Louvre o al V&A di Londra, è il presente e ‘Dalì Experience’ è già questo in nuce».

Bologna non solo città del cibo, quindi, ma anche dell’arte?
«Dalì è un pretesto, la scelta è interessante per quello che è stato e ha fatto con la sperimentazione e questa struttura espositiva interattiva ne aumenta l’esperienza emotiva».

E Bologna Welcome alzerà ancora di più l’asticella esperienziale con visite e itinerari?
«Certo, queste proposte sono fondamentali perché al nostro turista piace anche molto l’esperienza ravvicinata e locale, toccare con mano, cose che in città come Firenze e Venezia sono meno possibili, essendoci un turismo di massa».

 

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