Il “bravo organizzatore” di mostre

L’organizzazione di una mostra, al di là degli aspetti ‘romantici’ che qualcuno potrebbe immaginare, non è qualcosa di tanto diverso dalla fabbricazione di un prodotto aziendale estremamente complesso come potrebbe essere un’automobile oppure… un’astronave!

C’è una fase di studio e ricerca, c’è una fase di verifica di fattibilità, c’è una fase di produzione, di lancio e alla fine di vendita.

Questo per dire che entrano in campo moltissime competenze complementari e trasversali e spesso, quasi sempre direi, non sono tutte alla portata di una sola persona o concentrabili in un’unica figura.

Ma la caratteristica fondamentale che devi avere, se vuoi che nella tua una mostra fili tutto liscio, è quella di essere un ottimo leader: parola che non a tutti piace, in effetti ultimamente si è caricata paradossalmente di qualche elemento negativo e quindi non a tutti suona bene, può dare quella sensazione dell’uomo solo al comando, di quello che fa tutto lui, ma invece è esattamente il contrario.

Nella pratica, se devi portare avanti un progetto complesso come quello di una grande o anche piccola mostra che sia, è indispensabile una figura che coordini tutti quelli che devono sbattersi per realizzarlo, uno che si prenda la briga di trasformarsi in super eroe e sguinzagli tutti i suoi super poteri, e si addossi tutte le responsabilità.

Ma la seconda caratteristica che il ‘bravo organizzatore’ di una mostra deve necessariamente avere subito dopo quella di essere un leader, è quella di essere in grado creare un’ottima squadra e riuscire in ogni momento a de-legare le attività alle persone giuste.

E la ricetta segreta per fare un’ottima squadra è mettere insieme persone che, ognuna nel suo settore, ne sappia un bel po’ più di te.

Ovviamente per poter guidare un team vincente il leader deve sapere dove vuole arrivare, deve già avere in mente il risultato finale che vuole ottenere, per sapere da chi farsi aiutare, e in che modo.

Facciamo due esempi diametralmente opposti per capirci.

Un conto è organizzare una “classica mostra” sul ’600 napoletano e allora dovrò reclutare uno storico dell’arte esperto di quel periodo (probabilmente anch’esso napoletano), dovrò avere qualcuno che si intenda di trasporto di opere antiche, probabilmente anche un restauratore, dovrò trovare un architetto e un allestitore in grado di creare una scenografia che sia all’altezza delle opere selezionate, un esperto di comunicazione che conosca il target di riferimento e abbia ottime relazioni con chi scrive sulla stampa (e sul web) di barocco, ecc.

Cosa completamente diversa invece sarebbe se volessi organizzare una mostra totalmente multimediale. Mi servirebbero un programmatore, un esperto di interattività, uno specialista del 3D, un fornitore di hardware e un architetto e un allestitore che sappiano bene cosa significa progettare ambienti in cui si devono realizzare delle proiezioni, degli ambienti sonori, immersivi.

Quindi, la cosa da non dimenticare mai è sapere di non sapere tutto e delegare sempre a chi è più bravo di te.

Steve Jobs – famosissimo organizzatore di mostre – diceva: “Non assumi una persona più brava di te, per dirgli cosa deve fare. Tu assumi una persona più in gamba di te, per farti dire da lui che cosa devi fare”.

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