Ho fra le mani the WALL Book, il volume che ha origine dalla Mostra The Wall.
“Ha origine” è la definizione giusta perché non è una mera catalogazione di tutto quello che si può trovare all’interno della mostra, ma in qualche modo è la sua estensione, un suo complemento.
Claudio Mazzanti, che ha creato tutto il progetto, ha voluto convogliare in questo libro punti di vista estremamente diversi fra loro; quindi, persone lavorano in ambiti anche lontani vedono il muro ognuno a modo proprio e ne parlano in base alla propria formazione, al proprio background, alla propria storia: psicologi, sociologi, storici, semiotici, esperti di cinema, di ecologia, artisti, ci accompagnano tutti alla scoperta di questo oggetto-concetto prendendo ognuno varie strade che ogni tanto si incrociano e ogni tanto si perdono, ma che viste dall’alto, tutte insieme, compongono una grande mappa che ci fornisce una direzione per districarci all’interno di questo labirinto di significati e di funzioni che si possono attribuire ai muri.
Quindi, insieme a Claudio sono intervenuti personaggi del calibro di Andrea Cangini, Claudio Spadoni, Alessandro Bergonzoni, Moni Ovadia, Pierluigi Musarò, Paolo Vergnani, Massimo Iosa Ghini e Gianumberto Accinelli che ci hanno restituito una serie di suggestioni e di punti di vista inediti e assolutamente mai banali che tagliano in qualche modo in maniera trasversale quella che è stata la narrazione della mostra e tutti i suoi contenuti.
Come tutti i libri che realizziamo per i progetti prodotti da con-fine Art anche questo come la mostra, ci spinge ad interagire, ci spinge in continuazione ad uscire dalle pagine del libroe a percorrere strade alternative e imprevedibili.
Quindi visto che comunque abbiamo sempre in mano lo smartphone una volta tanto usiamolo per lasciarci tentare da un “gioco culturale”; scarichiamoci una App per la lettura dei QR Code e lanciamoci in questa esperienza trans mediale che ci fa scavalcare in continuazione i confini delle pagine del libro per andare a navigare e poi tornare indietro in un continuo corto circuito fra le pagine del libro e il web.
Attraverso i QR Code che troviamo all’interno del libro, possiamo ascoltare le canzoni che parlano dei muri da Bob Dylan a Ligabue, da Simon & Garfunkel a Giorgio Gaber, ovviamente, passando per i Pink Floyd e tutti i grandi artisti che hanno cantato in qualche modo il muro.
Poi c’è il cinema, con una selezione fantastica di film e video che partono dai Fratelli Lumiere che nel 1896 riprendono quattro operai che demoliscono un vecchio muro del loro stabilimento fino ad arrivare ai giorni nostri con Field of Vision – Best of luck with the Wall – Buona Fortuna con il muro, un video di Josh Begley, un incredibile viaggio sul confine Usa-Messico che unisce ben 200.000 fotogrammi scaricati da Google Maps.
Insomma, the WALL Book è un libro pieno di contenuti interni e di continui rimandi esterni che ci permette di spaziare a 360 gradi intorno al grande tema del muro.
Ma questo è anche un libro che ci pone una serie di interrogativi, ci fa delle domande.
Per cui vi voglio lasciare con una suggestione di Bergonzoni che nel suo fantastico intervento si chiede e ci chiede: – Ma anche l’uomo è come un muro? Sorge, cresce e poi crepa? –
Lascio a voi la risposta… e soprattutto, buona lettura!
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