Con-fine edizioni presenta il libro ‘Vicolo dei Lavandai’, dialogo tra Arnaldo Pomodoro e Flaminio Gualdoni, realizzato in collaborazione con la Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano. Un colloquio confidenziale che ripercorrere il cammino della Fondazione dedicata al grande protagonista della scultura italiana, giunto a Milano nel 1954 con il fratello Giò, e che racconta del suo futuro.
Il libro fa parte della collana “oi dialogoi” a cura di Gino Fienga, nata con l’intento di “registrare” e raccontare conversazioni, confronti, discussioni con e fra i protagonisti della cultura contemporanea. Non fredde interviste, ma dialoghi intimi e colloquiali che restituiscono liberamente l’umanità che sta dietro le idee degli scrittori, degli artisti e degli intellettuali della nostra società.
Inaugurata nel 2011 con In front of, dialogo con Roland Wirtz, di Cristina Fiore e Andrea Penzo, la collana di con-fine edizioni prosegue con questa pubblicazione dedicata a Pomodoro.
Flaminio Gualdoni dialoga con il maestro Flaminio Gualdoni, noto critico da sempre attento alla scultura, dopo una presentazione introduttiva dialoga con il maestro e ripercorre le tappe della Fondazione Arnaldo Pomodoro. Emergono ricordi, consigli di amici e decisioni cruciali nella storia di un artista consapevole di quanto sia importante la tutela delle proprie opere ma altrettanto impegnato nel creare un luogo di studio e di proposta culturale per il pubblico.
Il colloquio riporta ai primi anni di Arnaldo a Milano, alla scelta del suo studio nel cuore dei Navigli, alla fine degli anni Sessanta, e dopo anni di archiviazione e documentazione all’istituzione della Fondazione Arnaldo Pomodoro il 7 aprile 1995, con sede in Vicolo dei Lavandai.
La Fondazione Arnaldo Pomodoro
La Fondazione nasce allo scopo di conservare e catalogare le opere del maestro ma anche di agire come luogo attivo, prevedendo spazi operativi ove tenere mostre, dibattiti, convegni. Pomodoro racconta quindi del primo spazio espositivo a Rozzano, una ex fabbrica di bulloni ristrutturata e riorganizzata da Pierluigi Cerri, che apre nel 1999, e poi della grande sede in Via Solari individuata, quasi per caso, mentre cercava un ambiente per realizzare l’imponente opera Novecento, alta 21 metri, destinata a Roma per la fine del millennio (inaugurata in piazza Luigi Nervi nel 2004). Le vecchie officine Riva Calzoni tra via Savona e via Solari erano l’ideale; tremila metri quadri che, a quel punto, potevano diventare il nuovo spazio espositivo della Fondazione in città, lasciando quello periferico di Rozzano.
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il volume Vicolo dei Lavandai. Dialogo con Arnaldo Pomodoro di Flaminio Gualdoni.
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