Tonino Scala

 

Tonino Scala - Buona fine e... buon principio.“Amo Napoli perché mi ricorda New York… Come New York è sporca e cade a pezzi, ma nonostante tutto la gente è felice…”.

Inizia con una frase di Andy Warhol, Buona fine e… buon principio (pagg. 96, euro 10; Centoautori), il nuovo libro, della collana Narratopoli, del napoletano Tonino Scala che lascia il suo registro di saggista delle storie camorristiche e si ripresta al linguaggio romanzesco.

Un viaggio nella sua Napoli, nelle sue storie che si districano nel 31 dicembre napoletano. Il giorno in cui tutto dovrà cambiare, il giorno in cui un popolo spera, poi arriva il primo, il principio e… “buona fine e buon principio”. Il 38enne Scala usa le poche ore che separano l’attesa del nuovo anno dal 1 gennaio per delineare caratteri e le storie di tanti cittadini napoletani. E’ in questo sussulto invernale, secondo l’autore, la cifra segreta del napoletano che come ci dice Nino D’Angelo nun è sempe allero, nun le baste ‘o sole, tene troppe penziere. Dint’ ‘a chesta gara parte sempe areto, corre tutt’ ‘a vita e ‘o traguardo è ‘na barriera.

Romilda, la signora Clementina, Vico Scusciella al Cognuolo come Castellammare di Stabia, Scala collaziona tanti lacerti di realtà vissuta disegnando la vera anima di Napoli che è a macchia di leopardo. Come sa chiunque si sia fatto un giro per il Rione Sirignano. Una città madre e matrigna, in alcuni casi, ma sempre la stessa. Un orologio scandisce il tempo, è una voce, un segno inconfutabile della vita che scorre e fa rintoccare i suoi attimi, momenti della storia di un popolo verace, sanguigno col suo linguaggio forte, incisivo, immediato, talvolta rassegnato e fatalista, talvolta fortemente combattivo. È la Napoli dell’entusiasmo e della sofferenza, della gioia e della disperazione, che Scala porta nella sua anima, come se nelle sue stesse viscere ci fossero scolpiti mare e sole, pioggia e neve, casupole, palazzi e voci, dramma ed umorismo ed anche tanta commuovente malinconia. Domani l’alba ritornerà e ogni volta si scoprirà qualcosa in più. Sembrano quelli di ieri, ma non lo sono, c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire.

Vincenzo Aiello

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