Noi che lavoriamo nel mondo della cultura sappiamo benissimo quanto sia difficile e a volte quasi impossibile riuscire a creare valore.
In un paese come il nostro, pieno di bellezza che viene trattata come fardello e spesso abbandonata in un lento ma inesorabile declino, se alla cultura non viene data la giusta importanza anche il nostro spirito diventa più povero, perché viene meno anche un po’ della nostra umanità e un po’ della nostra sensibilità e intelligenza si sbriciolano insieme ad essa.
Noi con il nostro lavoro ci sforziamo ogni giorno di dare un contributo – anche con grossi sacrifici come tutti gli operatori di questo settore che credono veramente in quello che fanno – e ci piacerebbe che anche chi non lavora direttamente alla ‘produzione culturale’, fosse coinvolto nella sua difesa e nella sua diffusione, sostenendo questo patrimonio con il suo piccolo contributo.
In questi giorni che ci ricordano di tasse e pagamenti c’è la possibilità di fare anche qualcosa di positivo, indirizzando il 5×1000 della dichiarazione dei redditi (percentuale che si prenderebbe comunque lo Stato) verso Associazioni senza fini di lucro e Fondazioni di rilevanza sociale.
Noi vi suggeriamo la Fondazione Pomodoro, riconosciuta dal Ministero dei Beni Culturali dal 1997, che è riuscita a riprendere le sue attività espositive e culturali dopo la pausa forzata causata dai fatti che vi abbiamo raccontato in Vicolo dei Lavandai.
Nata nel 1995 per volere dello stesso Arnaldo Pomodoro, la Fondazione ha l’intento di essere luogo di studio e di confronto intorno ai grandi temi e alle grandi figure dell’avanguardia contemporanea e di agire come vero e proprio centro culturale, proponendo mostre, incontri, conferenze, presentazioni di libri, concerti.
La cultura ha bisogno del sostegno di tutti perché solo attraverso di essa possiamo allargare la nostra mente e essere veramente uomini liberi e consapevoli.
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