In libreria il volume su Eduardo de Martino.

 

Eduardo De Martino

È sempre emozionante ripercorrere le storie di quei personaggi che hanno lasciato non solo nella memoria collettiva un’immagine di sé piena di fascino e suggestioni, ma anche al nostro patrimonio culturale un corpus di opere d’arte di raffinatezza rara, capace di coniugare, senza forzature o sterili sperimentalismi, eccellente abilità tecnica e sottile ricerca formale.

Uomo di forte personalità e determinazione, frequentatore di corti e di milizie, Eduardo de Martino appare in queste pagine in una dimensione più intima che scorre quasi ‘silenziosa’ – a margine dell’ufficialità biografica – in una miriade di schizzi, disegni e lettere private, sottratte all’oblio e alla dimenticanza dalla curiosità e dalla vigile passione di Luigina de Vito.

Scopriamo così, da un lato, l’uomo borghese impegnato politicamente, sostenitore del diritto e della libertà, difensore del Meridione d’Italia e fautore dell’Unità; dall’altro l’artista romantico che traccia in ogni occasione schizzi e disegni a china o a matita per raccontarci – ancora a distanza di un secolo – un legame profondo e quotidiano con la vita e i paesaggi del mare. Tratti istintivi, studi e bozzetti più o meno finiti, appunti e indicazioni puntuali: quasi un carnet de voyage della sua vita lontana dai luoghi nativi e dagli affetti lasciati nella sua Meta. Linee sottili che, pagina dopo pagina, ricostruiscono lo sfondo di una vita tanto romanzesca quanto reale, a dimostrazione di quanto l’uomo e l’artista, gli accadimenti e le opere siano inscindibili dicotomie, così nella quotidianità delle esperienze come nei racconti lontani nel tempo.

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