Navi, bussole e diari di bordo in mostra a Villa Fiorentino
Armatori, ufficiali di bordo, marinai. Uomini con un piede ancora in terra e l’altro già nel mare, che negli ultimi tre secoli hanno arricchito il prestigio alla marineria sorrentina in tutto il mondo. Una mostra a Sorrento, Villa Fiorentino (corso Italia, info 081 878 2284, ingresso gratuito) omaggia fino al 26 giugno le storie di questa borghesia mercantile e specializzata, che dal Settecento a oggi si perpetua ancora nei cognomi locali. In esposizione numerose foto d’epoca, diari di bordo, ritratti di navi e di ufficiali. Ad accogliere i ivi statori all’ingresso una riproduzione lunga dette metri del “Rosa madre”, brigantino del 1876, assemblata dall’associazione “Gruppo di Gaeta”. Molti anche gli strumenti nautici in esposizione, alcuni presi in prestito dal museo “Mario Maresca” a Meta di Sorrento; bussole, attrezzi ottocenteschi per il calafataggio (procedura per la resa impermeabile di fasciami e scafi in legno), ex voto e modellini. La mostra, organizzata dalla Fondazione Sorrento diretta da Luigi Gargiulo, e curata dall’associazione “Studi, ricerche e documentazioni sulla Marineria della Penisola sorrentina” insieme all’istituto nautico “Nino Bixio” di Piano di Sorrento, si sofferma soprattutto sul diciannovesimo secolo, quando la costruzione di bastimenti oceanici in legno raggiunse la domanda massima (con la media di venti e più veri l’anno) nelle sei darsene principali di Castellammare di Stabia, Marina di Equa a Seiano, Alimuri e Cassano a Meta e Piano, Marina grande e della Lobra a Sorrento e Massa Lubrense. Ognuna con i propri cantieri e le proprie famiglie di armatori, che garantirono al Regno di Napoli la flotta mercantile più ricca d’Italia, seconda solo a quella genovese.
Dei quarantasei pannelli esplicativi affissi tra le sale di Villa Fiorentino, undici sono dedicati ai più grandi nomi di capitani e armatori che la sotria di questi luoghi ricordi, e che tuttora spiccano nel mondo mercantile e dei trasporti via mare. Dai Cafiero, antenati di Achille Lauro, a Francesco Saverio Ciampa di Sant’Agnello (terzo armatore italiano verso metà Ottocento con ben sedici bastimenti transoceanici attivi), fino agli Aponte, il cui discendente Gianluigi è l’attuale proprietario di “MSC Crociere” e Snav. La sua fu una delle prime famiglie ad applicare i mori alle proprie feluche, per i collegamenti tra il golfo di Sorrento e Napoli. Orario ingressi: 10-13 e 16-21.
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