Dopo uno splendido inedito di Francesco Costa, l’editore partenopeo Iemme ci presenta un q-disk narrativo “Non sarà il canto delle sirene (pagg. 72, euro 12.90)” , con quattro racconti dedicati alla dignità femminile, scritti da autori già noti alle cronache letterarie come Maurizio de Giovanni, Antonella Ossorio, Carmen Pellegrino e Nando Vitali.
De Giovanni in “Storia di Maria” disegna il destino di una badante ucraina che mette d’accordo nello sfruttamento Occidente ed Oriente, venendo tradita sia dal marito che approfitta dei suoi soldi per rifarsi una vita con un’altra donna in patria, sia dalla buona coppia borghese che le strappa un figlio come fosse una bibita.
In “Annella di chi?” la Ossorio in un pingpong verbale con un narratore dell’epoca Bernando De Dominici, narra la storia della pittrice seicentesca Diana De Rosa (detta Anna) che ragazza piena di talento artistico viene lasciata alla merce di maschi che ne derubano le qualità coniugali, uccidendola – come il marito Agostino Beltrano – , dopo avere perso anche il frutto del suo talento artistico: appiattendosi sotto la Tutela di Massimo Stanzione. Una vicenda che ricorda in negativo la trama del film “Big eyes”.
Nando Vitali in “Sabra e Chatila” ci propone nella storia di due bambine scampate ad un massacro in Libano nel 1982 e riparate dopo un viaggio della Speranza a Capri, la vicenda positiva di tanti migranti espulsi dalla propria terra e sparsi a caso per l’Europa.
Dulcis in fundo “Lappole” quest’esperimento lirico di Carmen Pellegrino – l’autrice di “Cade la terra (Giunti)”, pluripremiato – che si compone di due quadri narrativi: nel primo una ragazza all’inizio dell’adolescenza cerca di capire il suo posto nel mondo perché tutto quello che ha avuto è alle spalle. Nel secondo tempo una donna cerca di affidare il suo cuore “povero di addobbi” al suo amante: cercando anzi di possedere il cuore di una stracciona, per avere due sensibilità al suo arco. Ma le risa dell’amante le consigliano di riprendersi il suo cuore a tempo.
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