Ma sappiamo veramente qual è il nostro pubblico, a chi ci rivolgiamo? Il pubblico dell’arte e della cultura… questa entità misteriosa con cui tutti noi organizzatori di mostre dobbiamo fare i conti tutti i giorni. I conti nel vero senso della parola!
Qualche tempo fa, a proposito di questo chiesi al mio amico Alessandro, il nostro in Best Union, la società che gestisce VivaTicket, il portale di vendita online, uno dei principali portali di biglietteria online – gli chiesi: ma secondo te chi è che il pubblico delle mostre, chi è che compra i biglietti online?
Alessandro si attiva subito e fa una veloce ricerca con il suo staff della redazione e mi dice: guarda, analizzando il venduto del 2017, quello che viene fuori è che la maggior parte degli acquirenti arte vanno dai 27 ai 58 anni con un picco fra i 39 e i 53.
Ma più uomini o più donne? gli chiedo. Beh, donne ovviamente, che domande fai? È ovvio che ci distruggono quando vogliono…
Una ricerca uscita proprio in questo mese di marzo del nuovo Osservatorio di Findomestic, fatto in collaborazione con Doxa, ci dice che proprio quelli che NON visitano le mostre sono i quarantenni. Cos’è che avranno da fare i quarantenni? In effetti anche noi abbiamo notato che nelle mostre, anche quando vengono sono quelli meno curiosi, che meno si mettono in discussione, meno ‘interattivi’.
Saranno troppo impegnati a fare carriera e a star dietro ai figli piccoli…?! Boh!
In generale oltre il 70% degli italiani tra i 40 e i 44 anni, sembra aver completamente ‘disertato’ qualsiasi genere di mostra mentre, udite udite, i frequentatori più assidui di mostre, soprattutto temporanee sarebbero gli over 60. Dove vanno tutti gli altri consumatori di cultura?
Sembra che il maggior concorrente delle mostre sia soprattutto il cinema: nel 2017 8 italiani su 10 sono andati al cinema almeno una volta, 6 su 10 hanno visitato uno o più musei, 4 su 10 hanno visto una mostra.
Sembra che ci sia una differenza abbastanza netta fra i visitatori dei musei e i visitatori delle mostre temporanee: i maggiori frequentatori di musei pare siano i cosiddetti ‘millennials’: il 66% dei 18-24enni ha visitato almeno un museo e l’8% addirittura più di 10 diverse collezioni. Un dato incredibile!
Inutile dire che questo scenario ha un impatto notevole sul nostro modo di fare comunicazione, sul nostro modo di pubblicizzare mostre e musei. Il pubblico sembra essere spaccato esattamente in due: da una parte i molto giovani, dall’altra parte i molto meno giovani. E come li raggiungiamo? Questo è il dubbio che attanaglia quotidianamente tutti gli organizzatori di mostre.
Gli over 60 probabilmente qualche lo leggono, ma anche se, se andiamo a vedere i dati delle principali testate giornalistiche italiane, sul cartaceo soprattutto sono terrificanti, quindi continuare a investire sul cartaceo probabilmente non ha senso.
I millennials hanno un unico canale di comunicazione con il resto del mondo, quell’aggeggio che sta diventando un’estensione della mano: lo smartphone.
Quindi, anziché spendere decine di migliaia i Euro nei tradizionali canali pubblicitari, invece di tapezzare le città di manifesti (tanto ormai neanche i politici lo fanno), dobbiamo concentrarci a capire come arrivare alle nuove generazioni attraverso i LORO canali.
E i loro canali, oggi, passano sicuramente tutti da qui!
Ascolta qui il podcast del video:
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