Sta per aprire una nuova libreria e questa è già una grande notizia visto che non è il periodo migliore per aprire una nuova attività e che molte librerie stanno invece chiudendo.
La persona che apre una libreria è coraggiosa e interessante per tanti motivi: chi apre una libreria è prima di tutto un appassionato di libri, perché vendere libri non è come vendere asciugamani (per dire), e questa passione è già di per sé lodevole; è uno che pensa di venderli anche i libri, a tante persone appassionate come lui, e qui bisogna dire che in tanti gridano che l’Italia è un paese dove si legge poco, che vendere libri qua è come vendere frigoriferi agli eschimesi… o forse si sono sbagliati e invece c’è ancora un gruppo nutrito di compaesani che amano quegli oggetti obsoleti e polverosi?
Infine, chi apre una libreria riesce a creare un luogo accogliente dove trovare un rifugio sicuro alle brutture giornaliere, vi sembra poco?
Questa persona in particolare che inaugurerà la sua nuova libreria domani ne ha addirittura già un’altra…
Che dire quindi? Che forse (e diciamo forse) i libri hanno ancora tanti lettori e noi ci crediamo e facciamo tanti auguri alla nuova Libreria Tasso di Sorrento per questa sua impresa straordinaria!
5 Responses
Un libro è a volte come fare l’amore, sfogliarlo è come provare la taille directe… Come mesticare colori primari alla ricerca di un colore sorprendente…Non solo ti ci puoi addormentare sopra e portartelo in bagno, ma lo puoi sbrodolare di caffè e un pezzo di pane può diventare un segnalibro che ti fa smarrire; lo puoi tranquillamente perdere tra le pieghe di un divano e riprenderlo dopo un anno di ricerche affannose come se il tempo non fosse passato. Puoi strappargli la copertina, scriverci sopra ogni genere di appunti, anche la lista della spesa. Puoi impilarlo sul comodino della camera da letto e farlo diventare anche l’ultimo tasselo di una colonna per una lampada tiffany, ma …(per andare oltre questo “ma” dovrete rivolgervi a un libraio;)
Abbiamo sofferto un po’ alle parole ‘puoi strappargli la copertina, scriverci sopra ogni genere di appunti, anche la lista della spesa.’ ma il commento lo pubblichiamo ugualmente perché ci sembra comunque una dichiarazione d’amore per i libri, abbiamo ragione? 🙂
Oh…certo che è amore ed è proprio per questo che le pareti della mia casa sono piene di copertine incorniciate e di scaffali pieni di libri senza. Cominciò tutto quando io ancora frequentavo l’università e mi capitò di conoscere un giovane libraio …ma questa è un’altra storia. Mi scappa ancora da ridere se penso alla prima volta che entrai in casa sua perchè non mi sarei certo meravigliata se per cena mi avesse proposto qualche libro alla diavola o alla carbonara considerato che era sua abitudine raccontarmi di quanti libri masticasse! Camminavamo sui libri e su questo, certo, dovetti ricredermi subito perchè era vero…
Ho sofferto per il libraio? Ahahah, no, no! Voi dite di aver sofferto per le copertine strappate, per la le liste della spese ecc.ecc…,ma che in fondo trapela amore. Già e credo che nessuno più di voi possa capirmi. Semplicemente succede che la copertina possa essere l’unica cosa da salvaguardare o al contrario ritengo, e questo è sempre il mio più intimo augurio, che il libro possa ritornare quasi al suo stato originario, quasi come se fosse ancora sulla scrivania di chi l’ha scritto. Mi bastano le parole, non ho bisogno di nient’altro. Non voglio immagini,colori ad anticiparmi chissà cosa e il più delle volte nemmeno preamboli o prefazioni, postfazioni perchè queste, e vi prego ora non soffrite…queste fanno una fine ancor più crudele: mi riscaldano durante l’inverno!
Le liste della spesa…
Intanto vorrei farvi i complimenti per il Vostro lavoro.
Prima di tutto ti ringrazio per i complimenti! Mi ricordi il personaggio principale di una collana di libri gialli scritti da Manuel Vázquez Montalbán. Lui, Pepe Carvhalo, dopo aver letto e collezionato per metà della sua vita libri, giunge alla mezza età e decide che quegli stessi libri che aveva amato (e che probabilmente ama ancora) debbano finire dentro al caminetto per ravvivare il fuoco e scaldare atmosfere… Carvhalo mi ha tenuto compagnia per diverso tempo e questa sua abitudine o necessità mi faceva simpatia e allo stesso tempo mi metteva a disagio.
E’ un’altra storia, ma sembra intrigante… perché non ce la racconti?