“La Marineria della penisola sorrentina” è l’ultima pubblicazione dell’ “Associazione di Studi,Ricerche e Documentazione sulla Marineria della Penisola sorrentina”.
Il volume, riccamente illustrato, giunge nelle librerie in un momento quanto mai opportuno, quando ancora sono in corso i vari convegni e festeggiamenti per ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Infatti ripercorre l’avventurosa storia delle principali società armatoriali nate e sviluppatesi nella penisola sorrentina a partire dal XVIII secolo, ma affermatesi soprattutto nel corso dell’800. Nel 1833 Piano arma ben 42 brigantini sopra le 200 tonnellate, nel 1837 arrivano a 50. Le rotte vanno dal Mediterraneo al nord Europa e sono frequenti i viaggi oltre l’Atlantico.
Le attuali società, che si confrontanoa livello mondiale, sono in gran parte eredi di questa gloriosa tradizione marinara nata nel Golfo di Napoli e dintorni.
Il loro successo non è solo frutto di congiunture favorevoli ma il risultato di una preparazione professionale affinatasi nel tempo. Non dimentichiamo che moltissimi capitani si sono diplomati presso il locale Istituto tecnico nautico intitolato a “Nino Bixio”.
Senza andare oltre nel tempo, sono almeno tre secoli che le attività legate al mare, dalla cantieristica all’armamento, dalla pesca al settore alberghiero, alimentano l’economia e la cultura delle popolazioni della costiera sorrentina, dando ricchezza e prosperità a migliaia di famiglie.
Massimo Maresca, curatore del Museo navale “Mario Maresca” di Meta, esperto di storia delle costruzioni navali in legno, autore di saggi su cantieri e imbarcazioni del XIX secolo e Biagio Passaro, cultore di storia economica presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Pescara, autore a sua volta di saggi sulla storia della marineria del Mezzogiorno d’Italia in età moderna e contemporanea, hanno realizzato, con la consueta competenza e professionalità, una meritoria opera di ricerca storica, colmando un vuoto decennale nella pubblicistica in materia.
Lunghe ricerche tra archivi pubblici e privati ci restituiscono uno studio sulla marineria sorrentina ricco di notizie e sapide annotazioni.
Si parte dal XVIII secolo per arrivare ai giorni nostri. Sono doviziosamente descritte ed illustrate i profili di diversi navi in legno, in ferro e acciaio; si analizzano le attività dei cantieri navali di Marina di Cassano e Alimuri ; si raccontano le avventurose biografie di costruttori navali,maestri d’ascia,armatori,capitani ed equipaggi ; ci si inerpica sui pennoni descrivendo le manovre delle vele; si aprono le casse da marinaio con i loro strumenti e tesori. Dagli ex voto si passa alla religione di questi lupi di mare di Vico, Piano, Sorrento, riuniti nelle varie Associazioni Marittime di Mutuo soccorso. L’orizzonte della ricerca comprende le Compagnie di Assicurazioni e Cambi marittime, la Mutua assicurazione sorrentina, senza tralasciare le già citate istituzioni scolastiche.
Feluche, motonavi, gozzi,brigantini sfilano davanti ai nostri occhi attraverso le immagini tratte dalle opere del maestro Eduardo De Martino o stampe e foto d’epoca rintracciate negli archivi familiari sorrentini.
Il corredo iconografico è davvero ragguardevole e contiene spesso vere chicche, immagini inedite di progetti, grafici, documenti, testimonianze vive di un’età della marineria che sembra non avere mai fine.Dalla navigazione a vela, alla propulsione a vapore ai motori a scoppio una lunga teoria di battelli di ogni dimensione solcano i mari della storia guidati da capitani coraggiosi ed intrepidi marinai.
Per i giovani questa appassionante ricerca costituisce una piacevole sorpresa, un tuffo nel passato dove cercare ragioni e motivazioni, esempi di vita e modelli imprenditoriali per guardare al futuro con maggiore ottimismo.
Per i più anziani il libro, realizzato con una elegante veste grafica da “Con-fine edizioni” con il contributo della Città di Sorrento,della Fondazione Sorrento, del Lions Club, dell’Istituto Nautico “Bixio” oltre che del Museo navale “Mario Maresca” e dei benemeriti soci della stessa Associazione di studi, costituisce non solo l’albo dei ricordi ma un doveroso riconoscimento ed un omaggio ad una gloriosa tradizione fatta di sacrifici, impegno, rischi calcolati, innovazione, spirito imprenditoriale.
Un patrimonio di esperienze e conoscenze da trasmettere alle giovani generazioni. Una lezione di vita, una lezione di storia che è sempre contemporanea e riconcilia la ricerca accademica con gli studi locali. La completezza delle informazioni, la ricca documentazione, le acute osservazioni, l’analisi dei dati, con una versione bilingue italiano-inglese, rendono questo studio complementare alla storia più generale del nostro Mezzogiorno, proiettandolo oltre i confini nazionali.
Nell’anno delle celebrazioni sui 150 anni dell’Unità d’Italia, questa ricerca riconcilia la storia “minor” con la storia “maior”, rendendo giustizia del grande contributo che ha saputo dare l’economia del Sud Italia alla Nazione che stava nascendo, un’economia non affatto arretrata che aveva nel settore della cantieristica e dell’armamento navale una prestigiosa tradizione, punte di eccellenza, geniali figure di imprenditori che ritroviamo ancora oggi sulla breccia e si spera continueranno domani a portare alto il nome delle genti della nostra penisola sorrentina nel mondo.
Antonio Volpe
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