Entro poche settimane uscirà il catalogo della mostra The Dalì Universe che avrà luogo a Sorrento per tutta l’estate.
All’interno del catalogo c’è un bel testo critico che introduce tutta l’opera di Salvador Dalì scritto dallo storico dell’arte, filosofo e curatore Wolf Guenter Thiel.
Wolf Guenter Thiel dopo gli studi si è dedicato a diversi progetti culturali a livello internazionale ed ha iniziato a lavorare come Curatore e consulente nell’area della cultura aziendale (Corporate Culture).
Durante questo periodo ha collaborato con aziende quali la Intel, HVB, Duales System, Montana, Heller, Moroso, Koziol, Zumtobel e altre ancora.
Thiel ha inoltre collaborato alla realizzazione di mostre con artisti come Isa Genzken, Christopher Doyle, Heinrich Nicolaus, Carlo Fei, Christian Boltanski, Michele Chiossi, Hofstetter Kurt, Oliviero Toscani, Kristian Hornsleth e con designer e architetti quali Ron Arad, Heidulf Gerngross, Baer+Knell, Gianni Sinni, Karim Rashid e altri.
È chiamato come curatore per una mostra collaterale della Biennale di Venezia nel 2008, alla Biennale di Shangai nel 2006 e come curatore della Bienal Internacional de Arte Contemporáneo ULA 2010 in Venezuela, Tirana Biennale 2001, Albania e la Mediations Biennale in Poznan 2006, Polonia.
Tra il 2006 e il 2008 ha vissuto e lavorato al Beijing Royal Art Museum a Pechino e nel 2010 ha infine curato una mostra dell’artista cinese Yang Maoyuan presso Palazzo Medici Riccardi a Firenze.
Lavora da tanti anni come ricercatore nell’area delle culture comparate. Esempi di questa ricerca sono testi quali “L’impatto della cultura cinese nel rinascimento italiano” o “Astrazione Viennese”. Thiel è stato guest-editor del Journal of Contemporary Art, New York, Art+Collection, Taipeh, Flash Art International, nel comitato Editoriale di St/A/R Printmedium Wien ed é fondatore ed editore di fair Zeitung für Kunst und Ästhetik Wien/Berlin ed ora anche editore di fair economics e fair arts Berlin.
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