Tutto il mondo conosce Salvator Rosa, pittore napoletano del Seicento, le cui opere sono distribuite in molti importanti musei nel mondo. È nato 400 anni fa a Napoli, la sua patria, se n’è dimenticata!
Eppure è stato studiato, su di lui sono stati pubblicati numerosi libri, alcune tesi universitarie di laurea sono state assegnate!
Un Museo di provincia, una studiosa dell’artista, un’organizzazione editoriale, hanno… salvato la… faccia a Napoli che si è dimenticata di uno dei suoi figli più illustri nel campo dell’arte.
Il Museo è il Correale, dove i suoi “dimenticati” donatori avevano un quadro della sua giovinezza; la studiosa dell’artista che, dopo la tesi di laurea, si è prodigata nell’approfondire la sua arte e che, accogliendo l’invito del Museo, ha curato la mostra, mettendoci competenza e ascendenza internazionale, è Viviana Farina (alla quale può essere troppo poco esprimerle un semplice “grazie”); l’organizzazione editoriale che ha posto le basi per questa realizzazione, è stata la società con-fine edizioni, la cui anima è Andrea Fienga. Così sabato 7 novembre, la mostra di quadri e disegni del “giovane” Salvator Rosa, con una folla che non ha consentito a tutti di visitarla nei particolari, è stata inaugurata, ed il Presidente e il Direttore del Museo, Luigi Buccino Grimaldi e Filippo Merola, hanno ricevuto il Sindaco di Sorrento, il consigliere del Presidente della Regione per la cultura Sebastiano Maffettone, l’Amministratore dell’E.A.V. Umberto De Gregorio e la curatrice ed anima della mostra Viviana Farina, per presentare una mostra che è un altro fiore all’occhiello di questo Museo che, ente di provincia, si pone ancora all’attenzione degli appassionati d’arte, e non solo.
I pregi di questa – che resterà aperta fino al 31 gennaio 2016 – sono stati illustrati da Andrea Fienga e dalla stessa Viviana Farina.
Trattasi di una mostra particolare che consente di ammirare le opere di Salvator Rosa, realizzate durante la sua gioventù ed una raccolta di disegni mai esibiti prima e provenienti da altri musei e collezioni private.
Ed è stata, anche, un’iniziativa che ha consentito di… scoprire un disegno sconosciuto dell’artista, Il martirio di Sant’Agata, che Mario Russo, direttore della Biblioteca dello stesso Museo, ricordando di averlo visto in gioventù, trovandolo, lo ha mostrato a Viviana Farina che non ha avuto esitazione ad unirlo agli altri in esposizione.
Questa mostra ha mostrato come un’iniziativa si possa realizzare attraverso il sostegno popolare. La società con-fine edizioni ha organizzato infatti una campagna di crowdfunding che ha consentito la realizzazione di questo progetto e che ha confermato il rapporto di Sorrento con la cultura (quella con la lettera “maiuscola”).
La passione e la competenza dell’esperta Viviana Farina ha consentito di raccogliere a Sorrento opere del grande artista seicentesco, oltre che da alcune collezioni private, provenienti anche dal Museo di Capodimonte, dal Museo Filangieri e dalla Galleria Corsini.
Un ulteriore pregio di questa mostra è l’esposizione di alcuni disegni, quasi sconosciuti, fra cui è stata segnalata un’Allegoria del tempo bambino conservata a New York e uno Studio di tre teste proveniente da Barcellona.
Per questa realizzazione al Museo Correale ci si è avvalsi anche della consulenza scientifica di Stefan Albl della Biblioteca Hertziana di Roma, di Catherine Loisel del Museo del Louvre di Parigi e del Getty Museum di Los Angeles.
Questa è la Sorrento che piace ai turisti con la “T” maiuscola e che pone la città al livello dei grandi centri che vivono all’ombra dell’industria dell’ospitalità!
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